il Progetto Acqua Potabile


Già negli anni ’40, esaudendo una richiesta della madre, Baba aveva fatto scavare un pozzo, unica fonte di acqua potabile per il villaggio di Puttaparthi. Fino a quel momento, l’acqua del fiume, che scorreva a circa 1 km di distanza, era l’unica disponibile per tutti gli usi.
 

Il servizio reso all’uomo, è servizio reso a Dio. Impegnate il vostro tempo, la vostra ricchezza, la vostra energia nel servizio ai poveri. Questo desidero da voi.
Sathya Sai Baba

 

Per due milioni di persone nei villaggi dello stato dell’Andra Pradesh, nell’India del Sud, l’approvvigionamento di acqua potabile era un problema quotidiano assillante. Significava camminare per chilometri per poi tornare con il pesante recipiente sulla testa, che doveva bastare a tutta la famiglia almeno per la giornata. Talvolta la lunga camminata era vana, quando i bacini di raccolta non ricevevano nulla. La purezza dell’acqua non era garantita, ed in tanti casi era disponibile solo dell’acqua inquinata. In certa zone, l’acqua estratta dai pozzi aveva un contenuto di fluoro tale da danneggiare col tempo i denti e le ossa, e determinare nei bambini delle malformazioni.

Dopo aver sollecitato invano il Governo affinché affrontasse il grave problema dell’acqua potabile, nel marzo 1994 Baba lanciò un progetto di portata inaudita per dimensioni e per rapidità di esecuzione, destinato a svilupparsi al di là di ogni immaginazione. A partire dal luglio 1995, l’acqua potabile giunse nei primi villaggi. Con il completamento in diciotto mesi del primo lotto e l’arrivo dell’acqua, in 731 villaggi rurali del distretto di Anantapur il sorriso riapparve sui volti di oltre un milione di persone. Nel maggio 1999, anche nei due distretti di Medak e Mahabubnagar, regolarmente vittime della siccità e delle fluorosi, iniziarono i lavori che entro il Novembre 2000 avrebbero servito altri 320 villaggi, complessivamente un ulteriore milione di persone.
In tutte le regioni ed i distretti interessati, la popolazione venne coinvolta nella fase di esecuzione dei lavori, e l’ente autonomo che gestisce oggi gli impianti ha così potuto offrire un lavoro permanente a centinaia di persone.

La realizzazione del Progetto ha finora comportato costi nell’ordine di 75 milioni di Euro. Non sono stati fatti grandi cartelli, discorsi, o pubblicità; questa è una delle innumerevoli prove dell’immenso amore di Bhagavan Shri Sathya Sai Baba per l’umanità.

Il progetto nel distretto di Anantapur comprende quattro diversi sistemi:
 

  1. Pozzi di infiltrazione e di raccolta, alimentati dal Bacino di Bilanciamento del fiume Chitravathi, con stazione di pompaggio – villaggi serviti: 169. Altri pozzi di infiltrazione dai fiumi Pennar e Magari servono una seconda rete idrica che copre 93 villaggi.
  2. Pompaggio diretto del Bacino di Bilanciamento Penna Ahobilam e trattamento con filtri rapidi a sabbia – villaggi serviti: 93.
  3. Presa dal Canale Tungabhadra, durante i suoi periodi di portata, ed accumulo in sette serbatoi di raccolta per l’estate, che coprono una superficie di 405.000m2 – villaggi serviti: 97.
  4. Pozzi profondi con pompaggio in serbatoi sopraelevati – villaggi serviti: 279.


Nell’area tra Medak e Mahabubnagar, 70 villaggi sono serviti da pozzi profondi e 250 da pozzi di infiltrazione.

 

Adorare Dio nei templi e sugli altari serve a santificare il tempo ed a sublimare gli istinti e gli impulsi.  L’indagine sulla Realtà serve a dissipare la nebbia del dubbio.  Ma l’attività, sotto forma di servizio, caricata di Amore, porta a compimento gli obiettivi del nostro cammino verso Dio. Tutte le mani sono Sue, tutti i piedi, tutti gli occhi, tutti i volti e tutte le bocche sono Suoi.  È Lui che lavora tramite tutte le mani, che cammina con tutti i piedi, che vede attraverso tutti gli occhi.  E’ Lui che mangia e parla per mezzo di tutte le bocche.  Tutto è Dio. 

Sathya Sai Baba


Baba ha condotto al successo il Progetto Acqua Potabile ispirando ed infondendo il senso di unità nei vari partecipanti ai lavori che erano alquanto diversi fra loro: politici, tecnici, finanziatori, nonché la popolazione stessa, inducendo tutti a collaborare in unità di intenti ed in perfetta armonia di pensieri, parole ed azioni.
Nel solo settore di Anantapur, il Progetto comprende:
 

  • 43 bacini di capacità tra 100.000 e 2.5 milioni di litri
  • tubazioni principali per complessivi 2000 km, con diametri tra 80 e 600 mm
  • 18 serbatoi di bilanciamento tra 300.000 e 1 milione di litri, costruiti sopra alture naturali
  • 125 serbatoi a terra con capacità tra 40.000 e 300.000 litri
  • 270 serbatoi a torre con capacità tra 40.000 e 300.000 litri
  • Infine sono state collocate nei 731 villaggi, ad uso degli abitanti, 1.500 cisterne in calcestruzzo da 2500 litri, tutte dotate di rubinetti.


La strategia adottata in tutte le varie fasi del “Progetto Acqua Potabile” è quella di utilizzare l’acqua dei fiumi, dai bacini artificiali e dei canali esistenti in una determinata area. L’acqua viene così raccolta, filtrata e distribuita nelle zone siccitose con l’ausilio di invasi di riserva, vasche ed impianti di sedimentazione, pompe di mandata ed una grande sviluppo di tubature. La realizzazione di tutto ciò richiede enormi interventi di movimento terra e di scavo, rimozione di massi e rocce, nonché imponenti lavori di edificazione a posa dei condotti. Quest’impresa così ardua e difficoltosa ha trovato compimento in breve tempo, grazie ai numerosi interventi personali di Sai Baba ed al grande incoraggiamento da Lui dato alle migliaia di tecnici ed operatori coinvolti nel progetto.
 

La mia vita è il mio messaggio.
Sathya Sai Baba


Nel marzo 1994 le istruzioni che Baba impartì al Central Trust furono molto chiare: “Acqua potabile garantita deve essere disponibile tutto l’anno per il maggior numero di villaggi, non importa quali siano le difficoltà di realizzazione o i costi di finanziamento dell’impresa; questo progetto deve completarsi ed essere operativo al più presto”.
Le Sue parole trovarono immediata concretizzazione ed ora, per milioni di persone distribuite in migliaia di villaggi, l’acqua potabile arriva – per tutto l’anno – quasi sulla soglia di casa.


Informazioni sul progetto "Madras"

Il 19 gennaio 2002 in occasione del primo anniversario dell’inaugurazione del Policlinico, “Super Speciality Hospital” di Whitefield, Sai Baba ha fatto un annuncio elettrizzante:

“Oggi ho preso un’altra decisione. La città di Madras (8 milioni di abitanti) soffre per la grande scarsità di acqua potabile. I ricchi possono acquistare l’acqua portata dalla autocisterne, ma i poveri? Questi devono accontentarsi della pioggia che si raccoglie nei fossi e nelle pozzanghere, mettendo a repentaglio la loro salute. Pertanto, ho deciso di lavorare per portare l’acqua potabile a Madras, per quanto difficile e costoso sia tale obiettivo. Questa mia volontà darà sicuramente il suo frutto”.

Da questo nuovo progetto, oltre alla città di Madras, trarranno beneficio anche i distretti rurali che si trovano sul percorso dei canali e degli acquedotti in cui scorrerà l’acqua del fiume Krishna.

La città di Madras (ora rinominata Chennai) nello stato del Tamil Nadu, ha sempre dovuto affrontare il problema della scarsità di acqua potabile. Negli ultimi decenni ciò si è aggravato a causa di un considerevole aumento della popolazione, che ha raggiunto circa otto milioni di abitanti.
Con la collaborazione dello Stato dell’Andra Pradesh, Sai Baba ha già dato il via a questo grande iniziativa, ove 4.000 persone lavorano duramente giorno e notte per portare l’acqua del fiume Krishna, che sita alcune centinaia di chilometri, sino alla grande metropoli indiana. Un primo canale esistente, il tratto Kandaleru-Poondi, scavato già una decina di anni fa, era inadeguato e senza un appropriato rivestimento di protezione in cemento. Il cedimento degli argini faceva franare la terra nel canale stesso, provocando una drastica riduzione della portata dell’acqua che doveva rifornire Madras.


Tutta l’umanità è la mia famiglia.
Non c’è nessuno al mondo
che non mi appartenga.

Sathya Sai Baba


La città ha un fabbisogno pari a 710 milioni di litri/girono, mentre l’attuale fornitura che proviene da locali fonti di approvvigionamento ammonta soltanto a 250 milioni di litri/giorno; ma la situazione diventa ancora più critica negli anni sfavorevoli, con un andamento climatico siccitoso, in cui le piogge monsoniche scarseggiano o sono insufficienti. Attualmente, il bacino idrico situato a Kandeleru è stato riattivato ed ampliato, enormi lavori di scavo e di sterro hanno permesso di incrementare la portata del canale, che è stato ora rivestito per una lunghezza di 165 km interponendo una schermatura in polietilene fra due strati di calcestruzzo, per favorire un flusso idrico regolare ed evitare le perdite per infiltrazione.

Indichiamo qui di seguito alcuni dati rilevati sino all’agosto 2003, relativi ai lavori svolti:


11.000.000 m3           di terra scavati e rimossi per i lavori di sterro
100.000 m3               di rocce e massi rimossi
15.000 m3                 di opere di muratura in pietra
30.000 m3                 di arginature in pietra naturale
185.000 m2               di rivestimento in calcestruzzo degli argini

Innumerevoli sono le altre iniziative filantropiche realizzate da Baba, di cui possiamo nominare solo alcune a titolo di esempio:

 

Distribuzione beni di prima necessità
 

Con la Sua precisa regia, gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto di Educazione Superiore di Prashanthi Nilayam visitano sistematicamente villaggi poveri e disagiati per portare indumenti, cibo preparato nelle cucine dell’Ashram e beni di conforto, che vengono distribuiti “porta a porta” ad ogni famiglia, in base alle effettive necessità ed esigenze. Questi doni vengono portati anche nei piccolissimi agglomerati rurali senza strade e senza nome, con lo spirito di far percepire a quelle persone la presenza amica di Qualcuno che si ricorda di loro.
Sai Baba ha definito questa iniziativa non un’attività di volontariato, bensì: “Amore in azione”.
 

Adozione dei villaggi

La “Adozione” dai villaggi è ormai da molti anni una tradizione ricorrente ad ogni compleanno di Sai Baba, e comporta l’individuazione di un gruppo di comunità rurali, anche in zone lontanissime da Puttaparthi, alle quali viene dato un contributo tangibile, sotto forma di lavoro volontario, che di solito comporta la costruzione di un edificio per la scuola elementare, riparazione ed imbiancatura del tempio e delle case private (spesso si tratta di capanne), pulizia generale del villaggio, manutenzione dei pozzi, assistenza medica e veterinaria, ecc. Gli interventi sono orientati a stimolare l’iniziativa della popolazione locale ed il senso della comunità. Il Gruppo di Servizio Sai che materialmente esercita l’adozione di questi villaggi, mantiene in seguito il rapporto con gli stessi.

Amate voi stessi
perché incarnate Dio;
amate e servite gli altri,
perché incarnano Dio
che parla ed agisce per mezzo loro.

Sathya Sai Baba


Aiuti ai poveri ed ai bisognosi

Da molti anni, nell’Asham di Prashanti Nilayam viene assicurato il vitto ed un dignitoso ricovero a centinaia di poveri. Sia l’ospitalità sia gli aiuti vengono elargiti indipendentemente dal fatto che essi credano in Baba o aderiscano alle attività dell’Ashram.

Calamità naturali

Nel caso di grandi disastri, come in occasione di inondazioni o dell’ultimo grave terremoto avvenuto in India nello Stato del Gujarat, Baba ha organizzato l’invio di numerosi automezzi carichi di generi di prima necessità e di personale che ne curasse la consegna.

Strumenti di lavoro per guadagnarsi da vivere

Una fonte di reddito, principale o supplementare, uno strumento per guadagnarsi da vivere è spesso una base indispensabile per riconquistare la propria dignità. Moltissime sono le macchine da cucire donate da Baba a donne di famiglie povere, e numerosi sono i moto-risciò regalati a tanti giovani di Puttaparthi, che con tale mezzo possono offrire un servizio “taxi” ai milioni di visitatori dell’Ashram e conquistarsi così una certa indipendenza economica. Molti venditori ambulanti di Anantapur e dintorni hanno invece ricevuto in dono dei carretti a mano nuovi, per facilitare la loro attività di vendita.

Villaggio di accoglienza per vedove ed orfani

Tra tutti i poveri, le vedove e gli orfani costituiscono in India una categoria particolarmente disagiata e sofferente. Un gran numero di queste sfortunate persone si sono viste, letteralmente, sollevare da una strada e collocare in dignitose abitazioni; ricevono anche un importo mensile per coprire le prime necessità, e la scolarizzazione dei bambini è totalmente gratuita. Nel 2001, quando Baba lanciò questo progetto, chiese alle autorità governative di mettere a disposizione i terreni necessari alla costruzione di un villaggio per orfani, ma non ottenne alcun risultato. Senza perdere altro tempo, Egli stesso fece tutto il necessario per la sua realizzazione e questo villaggio, già da tempo operativo, ha fatto ritornare il sorriso sul volto di molti bambini orfani e soli.

Il Volontariato


Aiutate i poveri, gli ammalati, i bisognosi,
senza desiderare ricompense o notorietà.
Date da mangiare agli affamati.
Il cibo è Dio. Non sprecate il cibo.

Sathya Sai Baba


È enorme il volume delle iniziative di servizio ai bisognosi ispirate dall’insegnamento di Sai Baba ed intraprese dai Suoi devoti in tutto il mondo. Esse comprendono strutture, quali mense, ospedali, scuole ed asili, nonché attività di assistenza, istruzione, distribuzione di cibo ed indumenti ai poveri ed agli emarginati. Non è essenziale che il nome di Baba appaia in queste circostanze, o che se ne diffondano le notizie; l’importante è lo spirito che anima queste iniziative, la forza dell’impegno, la qualità del servizio. I Valori Umani di Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non-violenza non vanno proclamati, bensì praticati.

Di particolare menzione è l’Organizzazione Indiana che da molti decenni opera gratuitamente in tutto il paese con i suoi 5000 nuclei locali indipendenti, offrendo istruzione, aiuti alle vittime colpite da calamità, piantumazione di terreni spogli, servizio nei lebbrosari, pulizia e restauro dei templi, raccolta di sangue, apertura di strade, istituzione di posti di ristoro sui percorsi dei pellegrinaggi, campi medici e veterinari, ecc.

Nei “Campi Medici” si offrono prestazioni mediche gratuite con l’intervento di dentisti, ottici, oculisti, internisti, ecc. questo è il tipo di assistenza sanitaria più diffuso di cui gode l’India rurale. Si effettuano diagnosi, piccoli interventi chirurgici (migliaia sono le operazioni di cataratta eseguite), si somministrano farmaci, ed i pazienti convergono a migliaia da tutta la zona circostante, camminando per molti chilometri. Tali iniziative raggiungono anche le comunità tribali delle aree più remote.

Dal 2 al 9 giugno 2002 si è svolto un Campo Medico presso un Centro Sai in Russia. Dall’Inghilterra sono intervenuti 14 tra medici ed infermieri; erano inoltre presenti vari medici russi, tecnici, cuochi ecc. In quell’occasione sono stati trattati 3.000 pazienti. Sono stati distribuiti gratuitamente farmaci ed occhiali, nonché cibo e vestiti ai poveri. Contemporaneamente, altri volontari hanno riparato ed imbiancato case di anziani ed un asilo. Talvolta i volontari lavoravano dalle 8 del mattino alle 2 di notte e sebbene non fossero tutti giovani, erano tutti molto felici. Si sono verificati diversi miracoli e l’atmosfera era di grande unità. La presenza di Baba è stata molto sentita ed Egli ha aiutato a risolvere molte situazioni difficili.
da un notiziario dell’Organizzazione Sai.