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02 - febbraio 2011

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FEBBRAIO 2011

1.2.11
Tutti dovrebbero avere la certezza totale di essere l’Atma, l’Incarnazione del Sé Divino. Bisogna essere consapevoli del fatto che l’Atma non può essere tagliato in due dalla spada, che il fuoco no può bruciarLo, che l’acqua non può bagnarLo e che il vento non può disseccarLo. L’Atma non ha confini, il Suo centro è nel corpo ma la circonferenza è illimitata; “morte” significa che l’Atma si è spostato da un corpo a un altro. Questa è la certezza sicura che dovete avere in mente. L’Atma non è soggetto alle limitazioni o alle leggi del mondo, è libero proprio per Sua natura, è illimitato, è purezza, santità, pienezza. Baba

2.2.11
Una volta imparato a guidare una motocicletta, si può viaggiare su qualunque strada in tutte le condizioni ma quando si sta imparando bisogna scegliere uno spiazzo libero e seguire certe regole di equilibrio per la sicurezza propria e altrui; questo è essenziale. Così anche coloro che si impegnano nella pratica della meditazione e negli esercizi spirituali devono seguire un preciso corso di addestramento. In questa routine non ci devono essere cambiamenti; finché lo scopo della meditazione o della pratica spirituale non è raggiunto, bisogna aderire alla disciplina ben nota delle posture a sedere o alle pratiche che si sono scelte. Dopo aver raggiunto lo scopo, cioè dopo che la mente e l’intelletto sono stati conquistati e portati sotto controllo, ci si può immergere nella meditazione dovunque ci si trovi: su una sedia, su un masso o in automobile! Baba

3.2.11
La persona legata dai desideri oggettivi cerca di soddisfarli in modi vari; essa è schiava dei propri sensi e di ciò che perseguono ma, se voi ritirate i sensi dal mondo, prendete il controllo del loro padrone, cioè la mente, e lo impegnate nelle austerità, potete instaurare lo Sva-rajya o padronanza di sé o indipendenza da se stessi. Permettere ai sensi di attaccarsi agli oggetti: questo è il legame. La mente che fluisce verso il mondo esteriore tramite i sensi, quando viene rivolta all’interno e posta a meditare sull’Atma, raggiunge la Liberazione o Moksha. Baba

4.2.10
Descrivere una cosa qualunque a parole è difficile, e può persino annoiare, mentre dimostrarla con i fatti è più facile e piacevole. Per mezzo della meditazione, gli aspiranti spirituali possono gettar via gli involucri di ignoranza strato dopo strato e ritirare le percezioni sensorie dal contatto con le esperienze relative al mondo. Il processo che punta soltanto a questo traguardo sacro merita di essere chiamato meditazione; per esso, voi dovete essere equipaggiati di abitudini buone, di disciplina e ideali elevati, dovete essere capaci di rinunciare alle cose del mondo e alle loro attrazioni, dovete comportarvi con gioia ed entusiasmo in qualunque situazione. Qualunque cosa venga fatta deve essere dedicata non a sbarcare il lunario ma a meritare la Beatitudine Atmica (Atma-ananda). Voi dovreste addestrarvi ad adottare un modo di sedere corretto per evitare tensioni del corpo e per liberare la mente dal peso e dalla pressione del corpo. Se meditate davvero così, raggiungerete l’unità con il Divino e sperimenterete la gioia di portare a manifestazione l’Atma in voi. Baba

5.2.11
Non c’è bisogno di cercare la Verità in alcun altro luogo, cercatela in voi: voi siete il miracolo dei miracoli. Qualunque cosa non sia dentro di voi non può essere trovata da nessuna parte; ciò che è visibile fuori di voi non è che un riflesso rozzo di quello che c’è dentro voi stessi! Anticamente c’era la credenza che Dio (Isvara) regnasse sul mondo essendo Lui Stesso al di fuori di esso; con l’esercizio spirituale, gli Indiani indagarono su questo e trovarono che Dio è nel mondo e del mondo. Questo è il loro primo contributo al mondo spirituale: Dio non è al di fuori dell’uomo ma proprio nel suo nucleo interiore. Essi dichiararono che rimuoverLo dal cuore in cui si è installato è impossibile e che Egli è esattamente l’Atma della nostra Atma, l’Anima dell’Anima. Questa è la realtà di ognuno di noi! Baba

6.2.11
I problemi e le tribolazioni che arrivano col tentativo di distruggere l’attività indesiderabile della mente scompariranno grazie all’esercizio e alle regole rigorose; rimane soltanto metterle in pratica effettivamente. Neppure la medicina più potente può servire alla cura se la si pone sul letto del paziente; questi la deve consumare, poco a poco e secondo la prescrizione, con tutta l’attenzione di chi lo assiste, cercando di assimilarla nel sistema di vita. Il corpo deve essere pervaso tutto dall’effetto guaritore del preparato, deve esserne soffuso. Se desiderate un risultato pieno dalle pratiche spirituali, dovete abbandonare tutti i sentimenti bassi e falsi e agire in accordo con l’insegnamento vero; se fate questo sinceramente, otterrete certamente il risultato. Il successo è proporzionato all’importanza che voi, l’aspirante spirituale, date alla condotta corretta (Sanmarga). Baba

7.2.11
Vivere è piacevole o spiacevole a seconda del vostro atteggiamento fondamentale verso la vita. Osservate come lo stesso oggetto sia gradito una volta e diventi sgradito in un’altra occasione; la cosa accolta con grande simpatia in un certo momento diventa odiosa in un altro e non si desidera neppure vederla. La condizione della mente in quelle circostanze è la causa di questa situazione per cui è necessario addestrarla ad essere sempre orientata positivamente. Baba

8.2.11
Per aiutare voi stessi ad abbandonare la paura e il dubbio, tenete il Nome del Signore sempre sulla lingua e nella mente e, mentre ripetete il Nome, soffermatevi sulle infinite forme di Dio, sulla Sua gloria illimitata. Attaccatevi a Lui e il vostro attaccamento per questi oggetti temporanei cadrà o almeno comincerete a vederli nella loro dimensione corretta, come aventi soltanto una realtà relativa. Quando assume importanza enorme, l’ego piccolo piccolo causa molti problemi! Quella è la radice di tutte le preoccupazioni e sofferenze. Baba

9.2.11
Le acque di un fiume si gettano giù dalle montagne, cadono nelle valli e scorrono attraverso le gole; esse diventano torbide e sporche mentre gli affluenti si riuniscono in varie fasi. Così, anche nella corrente della vita umana, la velocità e la potenza aumentano e diminuiscono; queste fluttuazioni possono avvenire in qualunque momento e nessuno può evitarle. Esse possono arrivare all’inizio della vita, alla sua fine o forse nella parte centrale per cui bisogna convincersi davvero che la vita è obbligatoriamente piena di alti e bassi e che, lungi dall’esserne spaventati o preoccupati, essi vanno accettati in quanto portatori di esperienza. Si deve esser contenti e grati per qualunque cosa accada! Allora tutte le traversie, di qualunque natura, sono lievi e passano presto. Per questo la tempra della mente è essenziale. Baba

10.2.11
Le differenze nelle attitudini e nelle usanze sono naturali e devono essere accettate di buon grado. Non c’è alcun bisogno di una fede corazzata e dura; le rivalità tra coloro che seguono cammini differenti non possono portare la pace e la prosperità a nessuna nazione. Senza la libertà di adottare una fede, il mondo non può progredire; Bharat (India) insegnò che un gruppo ristretto non può mai gestire le risorse inesauribili del mondo e che, per il funzionamento effettivo della comunità, è necessario ripartirne il lavoro tra gruppi di persone e assegnare il compito di contribuire alla fruizione del bene comune ad ogni parte della società. La chiave che i saggi antichi concepirono è l’UNO che sottende i molti; questa è la rivelazione più preziosa: “Soltanto l’Uno esiste; i saggi esprimono questo in molti modi” (Ekam sath, viprah bahudha vadanthi). Baba

11.2.11
In ogni momento, dall’interno e dall’esterno, sorgono e si accumulano nelle persone impulsi e tentazioni; star dietro a tutti contemporaneamente non è possibile per cui l’attenzione viene fissata sul più importante. Questo processo è chiamato “concentrazione (Avadhana)”. La concentrazione è necessaria per ben afferrare qualunque cosa. Dirigere intenzionalmente e fissare la propria attenzione su un soggetto si definisce “attenzione unidirezionale (Ekagratha)”; questa è anche una condizione della mente. La concentrazione e l’attenzione unidirezionale aiutano a convogliare con precisione i propri sforzi verso lo scopo selezionato. La concentrazione è essenziale per tutti ed è il requisito fondamentale di tutti i tentativi che hanno successo. Baba

12.2.11
Quando diamo asilo nei nostri cuori allo spirito di fazione e di fanatismo in relazione alla nostra fede o a quella di altri, stiamo attirandoci la disgrazia. Voi non dovere pretendere che tutti siano legati ad un unico atteggiamento, che debbano abbracciare una sola interpretazione o trattazione escludendo altre spiegazioni o punti di vista possibili, che il modo di vivere, con tutte le sue implicazioni, debba essere il solo approvato da un unico individuo o gruppo. La cultura Bharathiya afferma che costringere qualcuno, specialmente riguardo ad argomenti spirituali, è un delitto efferato. Baba

13.2.11
Qualunque sia il compito in cui siete impegnati, eseguirlo con concentrazione vi darà la fiducia in voi stessi e il rispetto di voi stessi perché essi sono il risultato dell’atteggiamento mentale. La mente può tendere al male o al bene e la concentrazione va impiegata per tenerla attaccata soltanto agli stimoli positivi. Il successo nel fare il bene dipende dalla attenzione unidirezionale; essa incrementa la forza e la capacità ma non la si può acquisire senza conquistare i desideri delle cose del mondo che distraggono la mente. Questa attenzione unidirezionale, questa conquista della mente, si ottiene con l’esercizio della meditazione. Baba

14.2.11
Tutti credono indubbiamente in un Unico Potere Eterno Trascendente che ha dato origine a tutto e in cui tutto deve immergersi di nuovo; questo convincimento è il segno distintivo di un devoto vero. La questione inerente la natura e le caratteristiche che assegniamo a Dio è irrilevante, non è così importante; non discutiamo dei vari punti di vista che dividono le persone, per noi è sufficiente che Dio sia accettato ed evidenziato. Questa è la ragione per cui Egli concede la Sua Grazia a tutti coloro che pregano un Nome e una Forma che possano attrarre e ispirare l’uomo in quanto sacri e validi. Possa questa fede crescere ancora perché essa porta maggior progresso spirituale quanto più è praticata. A Dio si deve riferire solamente l’aspirazione. Baba

15.2.11
Ci sono due tipi di individui: gli uni si accusano di essere dei peccatori e gli altri si gloriano di essere grandi. Ambedue i tipi sono tormentati dalle aberrazioni della mente! Ciò di cui hanno bisogno è la soddisfazione mentale e questa si può ottenere con la meditazione che fa aumentare la comprensione e crescere la saggezza. Per raggiungere questo stadio, voi dovreste acquisire un interesse e un gusto per la meditazione cioè dovreste provare un anelito che non ammette altro passo e non accetta alcun ostacolo, un desiderio che ha la forza di ispirare il tentativo. In effetti il desiderio non è che un tentativo latente, il tentativo è un desiderio in azione. Quando il desiderio è debole, la determinazione nel tentare diminuisce mentre quando l’uno è forte anche l’altra è attiva. Baba

16.2.11
Molte persone vanno in pellegrinaggio in cerca di Dio; esse pensano scioccamente di trovarLo in quei posti. Dio non è presente in qualche altro posto: in effetti voi stessi siete Dio. Egli è presente in tutti, è uno solo ed è presente dovunque Lo cerchiate, è in voi, con voi, sopra di voi e sotto di voi. Dio è oltre la nascita e la morte e risiede in ogni essere nella forma del Sé Divino, è presente negli esseri umani siano essi bambini o anziani; lo stesso Dio è presente negli insetti, negli uccelli e negli animali. Egli è presente anche in chiunque incontriate, ricordatelo. Baba

17.2.11
Non alimentate contrasti o differenze tra voi; le controversie generano molte difficoltà. Anche se qualcuno vi fa arrabbiare, non ci litigate; comprendete che, litigando con gli altri, danneggiate in realtà voi stessi. Controllate i pensieri. Insieme all’istruzione acquisite Educare che vi darà tutto ciò che vi necessita: salute, felicità, pace e prosperità. Tutto diverrà buono se purificherete il vostro cuore. Da oggi in avanti, desiderate fortemente e prendete il sentiero giusto. Voi dovete puntare all’unità in ogni campo. Baba

18.2.11
Voi dovete smettere di desiderare le comodità materiali e distaccarvi dagli oggetti dei sensi, dovete gettar via le paure infondate, i desideri assurdi, i dispiaceri, le preoccupazioni e i piaceri artificiali che riempiono ora la vostra mente il che è come dire che dovete discriminare e addestrarvi a comprendere che tutto è illusorio. Tutti hanno bisogno di questa educazione; la condizione pietosa, in cui si trovano attualmente molte persone, è dovuta alla sua assenza e la  meditazione è il rimedio a questo stato della mente. La meditazione porta la concentrazione e il successo in tutti i tentativi; solamente tramite suo, dei grandi personaggi e dei saggi (Rishi) hanno controllato le loro attività mentali, le hanno dirette sul sentiero puro (Satvico), si sono posti in uno stato di contemplazione continua del Signore e sono finalmente riusciti ad ottenere l’unione con Dio. Baba

19.2.11
Il movimento di avanzare e recedere come l’onda, di affondare ed emergere, accade da tempi immemorabili, accadrà fino alla fine dei tempi ed è eterno nelle sue caratteristiche; questo è ciò in cui i Bharathiya credono. Un essere umano non è soltanto questo corpo fisico: in esso c’è un componente sottile chiamato mente al cui interno, come suggeritore e origine, c’è un principio ancora più sottile detto “anima individuata (Jivatma)” che non ha inizio né fine, non nasce e non conosce morte. Questa è la base della fede dei Bharathiya. Baba

20.2.11
Controllate i sensi che corrono disordinatamente e le origini della malattia saranno distrutte, fate che la mente controlli i suoi esercizi di ginnastica; arginate l’inondazione folle di pensieri, progetti e programmi e in essa non ci sarà più spazio per le preoccupazioni e le ansie. Per ridurre il vagabondare dei pensieri, ripetete il Nome del Signore; questo terrà lontani i dispiaceri e le difficoltà. Senza la cancellazione della mente, la saggezza spirituale non può sorgere; una persona raggiunge la pienezza soltanto quando riesce in questo. Baba

21.2.11
Voi dovreste impegnarvi tutti per l’unità. Oggi, nei giovani, non c’è unità; prima di tutto, la gioventù dovrebbe adoperarsi per l’aiuto reciproco. Voi dovete considerare tutti vostri fratelli e sorelle; tutti sono figli di Dio per cui dovete vivere in unità senza dare spazio ad alcuna differenza. Il fine dell’educazione è il carattere; se il vostro carattere è buono, voi potete ottenere qualunque cosa nella vita. Si può pensare di aver vinto medaglie d’oro, di aver ottenuto diplomi elevati e acquisito nome e fama ma, se si manca di carattere, quei diplomi sono solamente dei pezzi di carta. Salvaguardare il carattere è assolutamente essenziale. Soltanto una persona di carattere buono è veramente colta. Baba

22.2.11
Come aspiranti spirituali (Sadhaka), voi dovete prima di tutto imparare il segreto della “visione interiore” e ritirare l’attenzione dall’esteriore. Fino ad ora, avete saputo ben poco del mondo interiore ma la vita Divina non è altro che questo metodo di “vivere interiormente”. Proprio come il bambino, dopo aver imparato a guardare e capire, cerca di trotterellare qua e là per la casa, così l’aspirante spirituale impara a sgambettare in giro per il mondo interiore e a comprenderlo. Un bambino, sano di corpo, mente e anima, sdraiato nella culla, agita gioiosamente le braccia e le gambe guardando la lampada appesa al muro e sorridendo; anche il Sadhaka sano di corpo, mente e anima, si trova nella culla della vita e guarda il mondo interiore battendo continuamente le mani a quella gioia interiore con grande felicità. Baba

23.2.11
Un credo non può essere usato per ottenere la vittoria se non viene mantenuto stabile notte e giorno. Se si dichiara di essere indegni e meschini e di sapere pochissimo, si diventa indegni e meschini e la conoscenza si restringe: noi diventiamo ciò che crediamo di essere. Noi siamo figli di Dio Onnipotente, dotati di potere, gloria e saggezza supremi, siamo figli dell’Immortalità. Bisogna comprendere questa verità fondamentale e tenerci sempre stretti ad essa. Se rimaniamo fermi su questo pensiero, come potremo mai essere indegni e ignoranti? La cultura Bharatiya intima a ognuno di credere che la natura reale dell’uomo è suprema e che tutti devono essere sempre consapevoli di questa verità. Baba

24.2.11
Tutti i pensieri, le parole e le azioni devono scaturire dalla consapevolezza piena della conoscenza. Dirigete l’intelligenza a non girovagare ma a rimanere sempre nel mondo interiore; questa è la ricerca interiore e la meditazione (Dyana) è lo strumento più importante per attuarla. L’aspirante spirituale deve entrare nella ricerca interiore attraverso il cancello dell’introspezione; quel cancello darà il benvenuto nello stato più elevato e sacro possibile nella vita ad ogni aspirante che sia dotato di umiltà e devozione. Baba

25.2.11
Insegnate ai vostri bambini, sin dalla nascita, questa verità gloriosa, estroversa e protettrice della vita. La visione santificatrice che dobbiamo acquisire è quella dell’Atma pieno e libero; questa è una scoperta bellissima, un pensiero elettrizzante! L’Atma è pieno proprio per sua natura, non c’è bisogno che la pienezza sia ottenuta o realizzata o gli venga aggiunta; se fosse aggiunta, potrebbe venir sottratta dal passare del tempo. Ciò che è costruito si deve necessariamente disintegrare. L’uomo impuro per natura, anche se riesce ad ottenere la purezza per certo tempo, in seguito deve impantanarsi nell’impurezza perché la purezza che giunge in un periodo viene spazzata via facilmente dalle circostanze. Così tutti i pensatori spirituali Bharatiya dichiararono che la purezza è proprio la nostra natura, che la pienezza è la nostra realtà genuina e che noi non siamo mai veramente carenti. Baba

26.2.11
Il Dhyani, la persona che fa meditazione, considera il raggiungimento della Beatitudine Atmica molto importante ma altrettanto lo è la promozione del benessere del mondo. Per perseguirlo, bisogna portare sotto controllo certe tendenze fisiche, verbali e mentali; queste sono conosciute come il peccato dai dieci aspetti: i tre fisici, i quattro verbali e i tre mentali. Le tendenze fisiche sono: il danno alla vita, il desiderio adulterino e il furto. I peccati verbali sono: il falso allarme, il parlare crudelmente, il parlare con gelosia e il mentire. Le attitudini mentali sono: l’avidità, l’invidia e la negazione di Dio. Baba

27.2.11
Alla fine della vita, si dovrebbero portare a consapevolezza i grandi ideali che si sono raggiunti, i pensieri e i sentimenti elevati che si sono nutriti. Questa era la direttiva dei saggi di Bharat. Essi non chiedevano che uno richiamasse alla memoria le colpe e gli errori commessi nella vita, che sono inevitabili e universali, dicevano che si dovrebbe essere costantemente consapevoli della propria Realtà oltre a contemplare sempre la sua grandezza e la sua gloria. “Questo” dicevano “è il passo più grande verso il progresso”. Baba

28.2.11
Religione significa esperienza, niente meno di questo ed è pietoso che noi dimentichiamo spessissimo tale fatto importante. Questo segreto va impresso nel cuore di ogni individuo, soltanto allora ci può essere incolumità e sicurezza. Bisogna anche capire che non tutte le cose possono essere ottenute con lo sforzo personale: la base di tutto è la Volontà Divina. I principi religiosi devono essere messi in pratica e la loro validità sperimentata; ascoltarne l’esposizione non serve a nulla, apprendere argomenti e conclusioni in quantità per ripeterli come pappagalli non è sufficiente. Il fatto che si adattino al vostro intelletto, ed esso li approvi ritenendoli corretti, non vi aiuterà affatto: vi devono trasformare. Baba