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06 - Giugno 2002

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GIUGNO 2002

1.6.02
Perché si insiste sul controllo della mente ("mano-nigraham")? "Nigraham" (controllo) in realtà significa: "restare indifferenti alle divagazioni mentali". Allo stesso modo, come si può controllare la mente, che nella sua vastità di estensione e comprensione abbraccia tutto? Quando si realizza che la mente è fatta di pensieri e dubbi, l'eliminazione dei pensieri è il mezzo per contenerla. Fino a quando si hanno desideri, non è possibile avere distacco ("vairagya"). Contenere i desideri è quindi indispensabile. Baba

2.6.02
Oggi gli uomini assoggettano se stessi ad ogni genere di problemi e di difficoltà, perché lasciano che la loro mente corra a briglia sciolta. È qui che entra in gioco il ruolo vitale dell'intelletto (Buddhi). L'intelletto accresce il potere dell'uomo. È la grandezza dell'intelletto a contrassegnare un essere umano. L'intelletto ha la capacità di comprendere l'intero Universo. Baba

3.6.02
Il Dharma è la strada per il progresso sociale ed individuale nel mondo. Esso è eterno, basilare e fondamentale. I suoi principi non possono venire alterati a favore di mete personali. Esso è come una madre, che va accettata per ciò che è, e non come una moglie, che si può scegliere e dalla quale ci si può separare. Baba

4.6.02
Catturato nelle spire del creato, l'uomo è cieco al fatto che egli è parte del Divino Creatore, e si identifica con l'involucro fisico dal quale è avvolto. È cieco anche all'unità di tutti gli esseri nell'Uno Assoluto ed Universale. L'uomo indulge in discussioni e rivalità dialettiche sugli innumerevoli testi di discipline spirituali; ma solo chi ne mette in pratica almeno una pagina o due è reso silenzioso ed innocente di qualsiasi desiderio di fama o vittoria, ed è felice nelle profonditá del suo essere. Questo è il messaggio dei saggi (rishi) del Paese. Baba

5.6.02
Se vivete nell'impressione di essere il corpo, credendo che verrete distrutti con la morte fisica, vi trovate in un'illusione fondamentalmente indesiderabile. Un'altra illusione è che la felicità consista nell'accumulare denaro, conoscenza, agi o reputazione. Cercare di essere felici tramite l'accumulo di tali cose è come salire sull'autobus per Madras, sperando di raggiungere Bangalore. Che cosa è la felicità? È lo stato mentale. Questo, a seconda dei casi, è buono o cattivo. Mediante un'educazione sistematica, la mente può raggiungere lo stato mentale corrispondente alla felicità. Se l'attività viene svolta come adorazione, la mente sarà stabile e libera dalle ansietà. Baba

6.6.02
Al giorno d'oggi, l'uomo ha preso l'abitudine di agire e di parlare secondo i suoi capricci. Non c'é controllo esercitato dalla coscienza, dal senso morale o dall'educazione. Chi è perverso, chi è determinato a cadere, non ha bisogno di consigli. La medicina è per i malati, non per i sani, né per quelli che sono già completamente morti. Il consiglio è per coloro che soffrono di dubbi, ansietà o agitazione. Questo consiglio è contenuto nelle Sacre Scritture (Shâstra). Una lettera può essere messa da parte una volta che si è preso nota del suo contenuto e si è afferrato il senso delle istruzioni comunicate attraverso di essa. Allo stesso modo, le Sacre Scritture, una volta che sono state lette, capite e seguite, possono esser messe da parte. Continuare a rileggerle in continuazione è un'attività senza senso. Baba

7.6.02
I Testi dichiarano che voi siete realmente l'Atma, lo stesso Atma che anima tutta la Creazione. Il corpo dell'uomo è il Tempio, nel quale Dio è installato. Le guardie sono Sama (il controllo dei sensi) e Dama (il controllo delle emozioni). Se i due guardiani sono inefficienti o pigri, la lussuria e l'avidità, la rabbia e l'invidia, l'odio e la superbia strisciano dentro, vi si sparpagliano e prendono il dominio del Tempio. Siate i padroni della vostra stessa mente. Restate svegli, vigili, alzatevi e affrontate i ladri, prima che vi rubino il tesoro. Il tesoro è la Consapevolezza di Dio in tutto. Baba

8.6.02
Gli antichi Saggi accordano all'Intelletto un posto più importante di quello che assegnano all'intelligenza, perché il primo conferisce il potere di discriminare fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ma l'uomo moderno dà più valore alle capacità intellettive. Tutti i desideri mentali dovrebbero essere sottoposti allo scrutinio dell'Intelletto (Buddhi). È solo quando il Buddhi è illuminato dallo splendore dell'Atma che è in grado di indirizzare i sensi verso il giusto corso delle azioni, attraverso la mente. Le calamitá succedono solo quando il Buddhi non è vigile, oppure quando esso è circuìto dalla mente. Lasciate al Buddhi tutto il tempo di cui necessita per sortire i "pro" ed i "contro". La fretta provoca danno e il danno è causa di preoccupazioni: perciò non abbiate fretta. Baba

9.6.02
Essendo l'intelligenza il segno caratteristico degli esseri umani, si deve fare ogni sforzo possibile per amplificarla e renderla più acuta. Insieme all'intelligenza, nella stessa misura, dev'essere coltivato anche il carattere, perché solo in presenza di un buon carattere l'intelligenza può essere usata per servire la società. Essere pronti a rinunciare al proprio piacere al fine di alleviare il dolore di qualcun altro è la prima virtù di un buon carattere. 'Moksha' significa 'liberazione'; anche la rinuncia coinvolge il 'lasciar andare', che è liberazione. Il segreto di entrambe è lo stesso. Baba

10.6.02
Alcuni patteggiano con Dio, promettendoGli una cosa preziosa od un'altra, o persino i propri capelli, se Egli curerà una certa malattia o se preverrà una particolare calamità. Non si deve mendicare o patteggiare: arrendetevi, sottomettetevi alla Sua Volontà. Baba

11.6.02
La Sadhana (disciplina spirituale) è un'attività unica e preziosa, che viene svilita quando è esposta all'attenzione pubblica. Non è pesce, che viene venduto nei mercati all'aperto, in pieno giorno, fra la gente che passa. Baba

12.6.02
La Saggezza consiste nel riuscire a sottomettere i desideri del vostro corpo. Proprio come si mette un'esca in una scatola per catturare un ratto, Maya (l'illusione cosmica) tratta il mondo come una scatola e ci mette l'esca dei desideri mondani per catturare l'uomo. Né il ratto né l'uomo si rendono conto del pericolo fino a quando è troppo tardi. Nessuna esperienza mondana è capace di infondere in noi la vera Saggezza. La mente fa solo danni: salta da un dubbio all'altro; crea ostacoli sul sentiero della spiritualità; tesse una rete e ci resta intrappolata. La mente è sempre scontenta: corre dietro a cento cose e fugge da altre cento. Quindi, assumetevi il compito di allenarla a diventare un servitore obbediente, perché essa è educabile, se solo sapete come fare. Baba

13.6.02
Quando il sole è in cielo, non vediamo la luna, che viene oscurata dal suo splendore. Buddhi (il perspicace intelletto) è il sole; e la luna, pallido satellite, ora crescente, ora calante, è la mente. Quindi, date piena prominenza all'intelligenza; fate sì che la mente si sottometta ai dettami della ragione, e non a quelli della passione.  Buddhi (l'intelletto) dev'essere in grado di esercitare pieno controllo sulla mente, ma, generalmente, essa si arroga piena superioritá sull'intelletto, e sono i sensi a dominare la mente. Così lo scopo della vita non viene raggiunto. Baba

14.6.02
La mente è come un foglio di carta: una volta arrotolato in una direzione, si arrotolerà sempre a quel modo. Per lisciarlo dovrete arrotolarlo nella direzione opposta. La mente assume la forma degli oggetti ai quali è attaccata: se si fissa sulle cose piccole, diventa piccola, se si fissa sulle cose grandi, diventa grande. Dappertutto nel mondo, gli stessi oggetti sono cari ad alcuni, vengono rifiutati da altri ed altri ancora persino li detestano. Il motivo risiede nella mente: le simpatie e le antipatie vengono forgiate dalle attività, dai pensieri e dai sentimenti di ciascuno. Baba

15.6.02
La conoscenza che deriva dalla mente, che utilizza i sensi, è sempre incompleta, mentre la conoscenza acquisita attraverso il Buddhi, o intelletto illuminato dall'Atma, è piena, e rivela e libera la Verità. La prima è definita con il nome di "Manojnana" (conoscenza mentale) e la seconda con quello di "Atmajnana" (conoscenza Atmica). "Manojnana" vi informa che voi siete separati dagli altri: che Dio è a Kailas, a Tirupathi o a Kasi; o a Prasanthi Nilayam. Ma i Nomi, le Forme ed i Templi sono solo per lo stadio dell'asilo infantile. Baba

16.6.02
Ci si può liberare di Maya anche riuscendo ad eliminare i tre Guna dal proprio "trucco scenico". Anche il "Sattwaguna" dev'essere trasceso. Perché? La Gita decreta che persino il desiderio di liberazione è schiavitù. Tutti sono fondamentalmente liberi. Anche la schiavitù è un'illusione, perciò il desiderio di porre fine alla schiavitù è anch'esso un risultato dell'ignoranza. Krishna dice: "Arjuna, renditi libero dai tre guna". In verità, la parola "guna" significa "corda", perché tutti e tre i guna legano l'anima individuale ("Jiva") con la corda del desiderio. Per liberazione s'intende la liberazione dagli attaccamenti ingannevoli ("Moha"), con la conseguente distruzione dei desideri causati dagli attaccamenti ai piaceri materiali ("Mohakshya"). Baba
Note:
(1) Guna (m): filo, corda, qualità costitutiva, attributo, caratteristica. I guna sono gli attributi della sostanza (Prakriti), cioè i principi qualitativi della sostanza universale. I Guna sono alla base della manifestazione. Una delle tre forze o attributi  elettrici della natura. I guna sono tre, complementari e correlati  reciprocamente: sattwa, (equilibrio), rajas (attività) e tamas (passività).
(2) Sattwaguna (n): uno dei guna, quello che corrisponde all'equilibrio, all'armonia, alla luce, alla purezza [...]; conformità vibrazionale all'essenza pura. (Note tratte da: "Glossario sanscrito",Ed. Ashram Vidya, Roma)

17.6.02
Ci sono nove lampade, i nove tipi di devozione per Dio, che possono liberare la mente dall'oscurità: ascoltare la gloria di Dio, il canto  devozionale, il ricordo di Dio, il mostrare rispetto, l'adorazione cerimoniale, l'obbedienza, il servizio, l'amicizia e la resa di sè. Naturalmente potete dichiarare: "Arrendo la mia mente a Dio"; ma poi la vostra mente di scimmia fugge alla vostra presa. Come potete affermare allora di esservi arresi a Dio? La mente può essere un mezzo di liberazione se è stata liberata dalle impurità che vi risiedono. Tutti gli esercizi spirituali sono designati solo alla pulizia della mente. Non condannate la mente ad essere una scimmia. Essa è uno strumento raffinato, con il quale potete ottenere sia la liberazione che la schiavitù: dipende da come la manipolate. Se lo desiderate, essa può portarvi alle porte della realizzazione, ma può anche farvi vagare attraverso vicoli ciechi, dove ad ogni passo finite nella spazzatura. Baba

18.6.02
Al giorno d'oggi un uomo può diventare un eroe per milioni di persone senza possedere delle virtù, ed essendo uno "zero" per quanto riguarda la morale e la retta condotta (Dharma). Questo è il triste stato delle cose. I riformatori d'oggi non mirano a trasformare le qualità dell'uomo; cercano solo di stabilire l'uguaglianza economica nella vita mondana. Ma questa uguaglianza può durare solo se le qualità del carattere sono costruite sulla base dell'equanimità. Se questa non è sviluppata, anche se si divide tutto equamente, lo stato di uguaglianza non durerà a lungo. Di qui la necessità di riformare il carattere alla luce della conoscenza dell'Atma. Solo questa riforma può portare dei frutti: i frutti della Pace (Shanti). Baba

19.6.02
L'istruzione, la ricchezza e la forza sono cose necessarie a tutti, ma il valore di ognuna di queste dipende dal modo in cui viene usata. La ricchezza, nelle mani di un uomo buono, verrà devoluta in opere di carità, ma nelle mani di una persona egoista ne alimenterà l'arroganza e la superbia, ed avrà come risultato la sua caduta. Baba

20.6.02
L'istruzione conferisce ad un uomo buono maggior saggezza ed una vita migliore ma, nell'egoista, essa potrà dare come risultato discussioni o dispute. La forza fisica stimolerà l'uomo giusto ad aiutare il debole ma, al malvagio, conferirà maggior sicurezza nel causare danno agli altri e nell'opprimere i deboli. L'uomo deve impegnarsi in un costante processo di correzione personale, invece di voler trovare colpe negli altri. Baba

21.6.02
Secondo i principi del Dharma (1), persino l'errore più lieve dev'essere evitato da coloro che posseggono una coscienza sviluppata. Per un uomo saggio cadere in errore è imperdonabile. La via dharmica della vita dipende dalle tendenze (guna) individuali. C'è una relazione fra il tipo di cibo che si assume ed il carattere che ne deriva: il cibo decide le tendenze, e le tendenze cercano il cibo ad esse più congeniale, in un circolo vizioso. Baba
Note:
(1) Dharma: codice di condotta per i diversi stadi della vita di un essere umano; codice morale; applicazione pratica degli ideali della Verità nella vita quotidiana; l'armonia fra pensiero, parola ed azione, che dà come risultato la purificazione delle facoltà.

22.6.02
L'universo che vediamo è il prodotto dei tre Guna [1] (attributi). Il Guna "Tamas" è demoniaco. La persona "tamasica" manca d'intelligenza, è immersa nella pigrizia ed è incline ad indulgere in discussioni senza senso. Il Guna "Rajas" indica la passione. In una persona di questo genere, l'ego si gonfia ogni qualvolta un suo desiderio viene esaudito. Se invece un desiderio non viene esaudito, essa sviluppa odio, si amareggia, si deprime e si arrabbia. Le qualità Rajasiche rendono una persona facile preda delle emozioni violente (si parla in questo caso di una persona "dal sangue caldo" o dal "temperamento ardente"). Il Guna "Sattwa" indica purezza. Sebbene anch'esso sia una forma di schiavitù, quando le azioni sono buone e pure e vengono compiute come un'offerta a Dio, il Guna "Sattwa" aiuta a superare tutti i Guna. Baba
Note:
[1] Guna - (m): I Guna sono gli attributi all'origine di Prakriti (la natura), cioè gli attributi qualitativi della sostanza universale. I Guna sono alla base della manifestazione. Una delle tre forze o attributi elettrici della natura. I Guna sono presenti nel campo di Dio e in tutto l'universo. I Guna sono tre, complementari fra di loro e correlati reciprocamente: Sattwa, (equilibrio), Rajas (attività) e Tamas (passività).

23.6.02
Cercate di sviluppare un'attitudine ottimistica verso la vita. L'ottimista la notte solleva lo sguardo al cielo e si gode il fresco del chiaro di luna. Il pessimista abbassa la sguardo a terra, sentendosi depresso per l'oscurità che vede sotto di sé. Tutti voi ascoltate molti discorsi, ma essi non diventano parte di voi, se non mettete in pratica almeno una parte di ciò che avete sentito. Si diventa quel che si pensa: come sono i pensieri, così saranno i risultati; com'è il seme, così sarà la pianta; com'è la farina, così sarà il pane. Baba

24.6.02
L'uomo non dovrebbe aspirare ad avere una vita lunga, ma una vita divina. Egli deve fare uno sforzo continuo, allo scopo di sviluppare delle buone qualità. Da bambino, per divertirsi ed essere felice, l'uomo vuole i giocattoli, mentre da ragazzo chiede un'automobile, una buona posizione ed una bella ragazza come moglie. Quando arriva alla mezza età, impara ad assumersi maggiori responsabilità. A questo punto, le azioni della sua nascita precedente (samskara) hanno pienamente plasmato la sua mente, e le sue idee sono ben stabilite, sia nel bene che nel male. Ma il desiderio di felicità è forte come sempre: ora la sua richiesta di felicità segue diversi sentieri, a seconda di quale sia l'influenza della sua mente. Baba

25.6.02
Quando la Verità prevale, il sentiero è diritto e stretto: quello della rettitudine, in cui emerge la coerenza fra pensiero, parole ed azioni. Quando predomina la mondanità , il sentiero conduce verso un'attività  incessante, svolta al fine di accumulare ricchezze, potere e fama. Se invece è l'avidità ad avere il sopravvento, il sentiero conduce in basso, verso la distruzione, verso una vita di vergogna e perversione. Baba

26.6.02
L'uomo è una mistura, i cui componenti sono Dio, il demone e l'uomo. La malvagità della sua crudeltà può venire superata tramite le qualità della compassione, della carità e della comprensione (daya). L'orgoglio dell'ego può essere vinto dall'autocontrollo (dama) e dal distacco. L'uomo, in generale, vede le cose solo dal suo punto di vista; non riesce ad avere una visione integrale. L'egoismo può essere sgominato seguendo il codice di condotta (dharma) prescritto dai Saggi, e canalizzando gli istinti e gli impulsi in azioni fruttuose. Baba

27.6.02
Alcune persone sono come le tarme: devono rosicchiare qualsiasi cosa con cui vengono in contatto, sia essa seta, cotone o lana. Altre sono come le api, che cercano solo il miele. Il loto attrae le api fin da lontano, ma le rane, che saltano nel lago tutt'intorno ad esso, non ne riconoscono né la bellezza, né il profumo. Baba

28.6.02
L'istruzione senza Amore Divino, Verità, Rettitudine ed Equanimità non vale quasi niente, perché senza queste qualità l'acquisizione dell'autorità diventa un mezzo di persecuzione. In base al tipo di mente, gli uomini possono essere suddivisi in quattro gruppi: coloro che vedono solo il bene in tutto e in tutti, coloro che riconoscono il male nel male ed il bene nel bene, coloro che vedono il bene come male ed il male come bene e coloro che non riescono a vedere il bene da nessuna parte. Possiamo forse tollerare i primi tre gruppi, ma certamente non il quarto, che è demoniaco. Baba

29.6.02
Uno dopo l'altro, i Guna (1) devono essere trascesi: Tamas (ignoranza e pigrizia) deve essere trasformato in Rajas ed il Rajas in Sattva. Alla fine anche il Sattva dev'essere superato, per entrare nello stato "senza attributi". I Guna legano l'uomo e lasciano delle impressioni sulla sua mente. Baba
(1) Guna (m): filo, corda, qualità costitutiva, attributo,  caratteristica. I guna sono gli attributi della sostanza (Prakriti), cioè i principi qualitativi della sostanza universale. I Guna sono  alla base della manifestazione. Una delle tre forze o attributi  elettrici della natura. I guna sono tre, complementari e correlati  reciprocamente: sattva, (equilibrio), rajas (attività) e tamas  (passività).

30.6.02
Tamas (la pigrizia) è come un verme, che pullula e striscia nella spazzatura. Esso è causa di illusione, e provoca follia e letargia. Rajas (la passione) è come la mosca, che si posa sia sulle cose marce che su quelle buone, e causa desideri senza limiti. Sattva (la purezza) è come l'ape, che si posa solo sui fiori profumati: è il più puro degli attributi e libero da ogni reazione immorale. Ma tutti e tre i Guna (1) - subiscono l'attrazione degli oggetti materiali, cosa che risulta in una competizione volta a raggiungere qualche forma di supremazia. Si deve invece ottenere la libertà da qualsiasi attaccamento. Oggi i cuori sono infestati dalle mosche e dai vermi, per cui, al fine di renderli idonei al progresso spirituale, è necessario disinfestarli con l'insetticida del Namasmarana (ripetizione litanica del Nome di Dio; N.d.T.). Baba